Alla biblioteca Marsh è stata inaugurata una mostra di volumi della collezione intitolata James Joyce, Apocalypse & Exile che rimarrà aperta fino ad agosto 2015.
La firma di James Joyce appare due volte nel libro degli ospiti della biblioteca, il 23 e il 24 ottobre 1902. Joyce aveva appena completato la sua laurea in inglese e italiano all’università cattolica di Dublino (oggi University City Dublin) quando si recò nella piccola ma bellissima biblioteca Marsh, una deviazione rispetto al suo percorso abituale che lo portava regolarmente alla National Library of Ireland. Quali libri andò a consultare Joyce? Scoprire ed esplorare le sue letture e i suoi interessi in quel periodo è il tema centrale di questa mostra.
Joyce fa riferimento alla biblioteca Marsh in tre delle sue opere, Stephen Hero (il romanzo semi-autobiografico che precede il “Ritratto dell’artista da giovane”, Ulisse e Finnegan’s Wake).
In Stephen Hero allude al materiale consultato alla Marsh in questo passaggio:
“Durante i suoi vagabondaggi Stefano ebbe a scoprire una vecchia biblioteca in mezzo a quelle luride strade che formano la vecchia Dublino. Era stata fondata dall’arcivescovo Marsh e, quantunque aperta al pubblico, poca gente sembrava conoscerne l’esistenza. Il bibliotecario, felice all’idea di avere un lettore, mostrò a Stefano angoli e nicchie abitati da oscuri volumi polverosi, e da allora il giovane prese a recarvisi qualche volta alla settimana per leggere antichi testi italiani del Trecento. Aveva cominciato a interessarsi alla letteratura francescana e apprezzava, non senza un senso di pietà, la leggenda del mite eresiarca d’Assisi. Sapeva per istinto che le catene d’amore del Poverello non lo avrebbero tenuto a lungo, e tuttavia trovava interessante l’antico italiano.” (Stefano eroe, Mondadori, 1950, trad. di Carlo Linati, pag. 227)
In Ulisse invece fa riferimento alla stagnant bay della biblioteca Marsh dove Stephen lesse le fading prophecies of Joachim Abbas, un libro sull’Apocalisse. Escine fuori, Stephen. Non è là la bellezza. E neanche nella baia stagnante della biblioteca di Marsh dove leggevi le sbiadite profezie dell’abate Gioacchino. (Ulisse, Traduzione Giulio de Angelis, Mondadori, 1960).
Nella mostra troviamo quindi edizioni, non solo delle tre opere di Joyce citate, ma anche degli “antichi testi italiani del Trecento” cui allude Stephen Hero.
Joyce, laureato da poco in italiano, conosceva molto bene i capolavori letterari del Trecento fiorentino, soprattutto le opere di Dante, Boccaccio e Petrarca. La biblioteca Marsh possiede magnifiche edizioni di queste opere e, in particolare, nella mostra è possibile ammirarne una della Divina Commedia pubblicata a Venezia nel 1520, una del Decamerone di Boccaccio (Venezia, 1590) ed infine una del Canzoniere di Petrarca del 1538.
Ma i volumi consultati alla biblioteca Marsh non si limitano ai capolavori del Trecento italiano, Joyce era infatti molto interessato anche alla letteratura francescana. Per riflettere questo interesse, una sezione della mostra contiene una selezione di volumi per lo più seicenteschi dedicati al culto di San Francesco.
È possibile che la consultazione delle opere francescane indichi che Joyce, educato dai gesuiti, nel suo percorso di distacco dalla chiesa cattolica sia rimasto per un breve periodo affascinato dalla semplicità dei primi frati francescani.
E forse sentì anche un’affinità verso i frati francescani irlandesi che nel 1600 e nel 1700 erano stati costretti all’esilio nel continente, in un momento in cui l’idea dell’esilio cominciava forse a formarsi nella sua mente. Joyce lascerà infatti l’Irlanda alla volta di Trieste appena due anni dopo la sua visita alla biblioteca Marsh, nell’ottobre del 1904.
Consiglio vivamente una visita alla mostra per ammirare gli splendidi volumi esposti e per immergersi per un momento nell’atmosfera di questa biblioteca settecentesca, rimasta intatta nel tempo, dove tutto è ancora come all’epoca della visita di Joyce.
Sulla biblioteca Marsh potete leggere anche l’altro mio post, Dublino nascosta 3: la biblioteca Marsh, e per tutti i dettagli sulla mostra e un approfondimento sul pensiero di Joyce potete acquistare il catalogo “James Joyce Apocalypse & Exile, An exhibition in Marsh’s Library, Dublin October 2014 – June 2015” (Marsh Library, Dublin, 2014) curato da eminenti studiosi di UCD e disponibile presso la biblioteca.
Inoltre, è disponibile una traduzione in italiano dei cartelli descrittivi della mostra fornita da Flora di Dublino a piedi.
La biblioteca Marsh e la mostra su Joyce sono una tappa facoltativa dei nostri tour a piedi di Dublino. Se vi interessa visitarla potete richiederlo quando prenotate un tour con noi.